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Il segmento testuale Quattro giornate è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 31Entità Multimediali , di cui in selezione 11 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 23

Brano: Napoli, Quattro giornate di

che giorno si trovava in mano ai patrioti, fu sottoposto a un pesante bombardamento di artiglieria che provocò numerose vittime. Incursioni compiute dai tedeschi lungo la via Ottaviano per tener sgombra la strada della ritirata si conclusero con l'eccidio di altre persone.

La capitolazione

Nella notte tra il 29 e il 30 settembre i tedeschi, resisi conto di non poter più controllare la situazione, si videro costretti a parlamentare. Fu convenuto che, in cambio del rilascio di 47 ostaggi, i patrioti avrebbero consentito alle truppe occupanti di abbandonare tranquillamente la città. [...]

[...]l’Italia centrale e settentrionale, furono comunque anche qui significativamente presenti. L’insurrezione di Napoli costituì un insegnamento e una dimostrazione preziosi per tutta la Resistenza italiana: il formidabile esercito tedesco, al quale non avevano saputo e voluto opporsi nei giorni dell’armistizio tanti generali dell'esercito regolare, poteva essere battuto da semplici popolani cui non faceva difetto la volontà di liberare il Paese. Le Quattro giornate di Napoli anticipano perciò gli analoghi episodi di Firenze, Bologna, Genova, Torino, Milano e di tante altre città italiane, nelle quali l’insurrezione popolare armata seppe precedere l’arrivo degli Alleati, impedendo in gran parte le distruzioni predisposte dai nazisti.

A.D.P.

A Napoli, sarà conferita la Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: « Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto e alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldataglie germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un'impari lotta[...]

[...]li Alleati, impedendo in gran parte le distruzioni predisposte dai nazisti.

A.D.P.

A Napoli, sarà conferita la Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: « Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto e alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldataglie germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un'impari lotta col secolare nemico offriva alla Patria, nelle quattro Giornate di fine settembre 1943, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava a tutti la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria ».

Al riconoscimento dato alla Città, si aggiungeranno cinque medaglie

d’oro conferite alla memoria di giovani combattenti caduti: Gennaro Capuozzo (v.), Filippo Illuminati (v.), Pasquale Formisano (v.)f Mario Minichini di 19 anni e Giacomo Lettieri di 17 anni.

Quest'ultimo, operaio meccanico, trovatosi in piazza Umberto durante lo scontro tra alcuni cittadini è una pattuglia tedesca, « afferra il moschetto di un carabiniere incontra[...]

[...]etto di un carabiniere incontrato nelle vicinanze e affronta i nemici: il primo colpo ferisce un tedesco, poi l’arma si inceppa e il giovane è costretto alla fuga; due settimane più tardi una spia fascista lo riconosce e lo consegna al Comando germanico [...] è fucilato insieme ad altri ostaggi in località Fusaro presso Pozzuoli » (De Antonellis).

Secondo la documentata ricostruzione di Giacomo De Antonellis: « I protagonisti vittoriosi delle quattro Giornate napoletane non sono gli scugnizzi. Il merito va a tutti: gente che non ha mai visto un’arma, soldati abbandonati dai comandanti, intellettuali antifascisti, giovani studenti e operai, piccola borghesia travolta dalle circostanze, donne e religiosi. Su circa duemila combattenti riconosciuti, soltanto un decimo è costituito da giovam al di sotto dei 20 anni. Quanto alle vittime, sono 168 i morti (di cui 26 nei giorni precèdenti, quelli del terrore nazista) e 162 i feriti (con 75 mutilati o invalidi permanenti). Tra la popolazione civile, non partecipante direttamente agli scontri, i morti sono [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 21

Brano: Napoli, Quattro giornate di

Napoli, Quattro giornate di

Alla notizia dell’armistizio delI'8.9.1943 l’intera popolazione napoletana si riversò esultante per le strade, uscendo dai rifugi dove era stata costretta a vivere pressoché ininterrottamente negli ultimi mesi: 105 bombardamenti aerei avevano provocato 22.000 morti e la distruzione di oltre 100.000 alloggi. Mancavano l’acqua e la luce, mentre le già insufficienti razioni di viveri previste dal tesseramento annonario non venivano più distribuite da tempo. L’evidente disorientamento delle truppe tedesche che si preparavano ad abbandonare in fretta la città sembrava avallare, almeno in un [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 20

Brano: [...] Santagata). Si calcola che le vittime in Terra di Lavoro siano state in quei giorni

oltre 500, che si aggiunsero a quelle del Salernitano.

Tra il 27 e il 28 settembre l’iniziativa dell’insurrezione passò nelle mani dei patrioti napoletani che, per la prima volta nella storia di questa guerra, dimostreranno come una grande città europea possa, a furor di popolo, costringere alla ritirata un esercito ancora potente. (Si veda la voce Napoli, Quattro giornate di).

Bibliografia: Emilio Sereni, Napoli, Pisacane editrice, Napoli 1944; Michele Fatica, Origini del fascismo e del comuniSmo a Napoli, ed. La Nuova Italia, Firenze 1971; Tesi di laurea di Vittorio Esposito, Anno accademico 196768 alla Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Napoli; Raffaele Colapietro, Napoli tra dopoguerra e fascismo, Feltrinelli 1962; A. Dal Pont — A. Leonetti — P. Maiello — L. Zocchi, Aula IV, a cura dell’A.N.P.P.I.A., ed. La Pietra, Milano 1976; Filippo Caracciolo, Diario di Napoli, ed. Vallecchi, Firenze 1964; Augusto De Benedetti, La classe operaia a Nap[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 22

Brano: Napoli, Quattro giornate di

Un gruppo di insorti delle 4 giornate di Napoli dopo la cacciata dei tedeschi

ma, dove patrioti armati misero in fuga i predatori germanici.

Verso mezzogiorno del 28 si diffuse la voce di un imminente sbarco alleato (qualcuno credette di aver scorto addirittura le ciminiere delle navi all’orizzonte). Le armi disponibili furono tratte dai nascondigli o audacemente prelevate dai depositi delle caserme; ovunque, specialmente nei rioni popolari, fecero la loro comparsa gruppi di insorti ed ebbe inizio la caccia ai tedeschi. Questi, pur opponendo una rabbiosa resistenza, apparvero subi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 24

Brano: Napoli, Quattro giornate di

Bruno Zambretti; il tenente dei carabinieri Carmine Musella.

In uno scontro avvenuto l’ultimo giorno alla Masseria Pozzalonga, al Vomero, vengono uccisi: l’universitario Adolfo Pansini, Alfonso Sommella, Edoardo Peluso, Gennaro Russo, Vincenzo Varri al e, Gennaro Varriale, la contadina Teresa Esposito. Altri, feriti nello scontro, vengono fatti prigionieri e successivamente trucidati in località Trombino: Ferdinando Morra, Antonio Arena, Antonio Greco, Gennaro Gravina, Enrico Cebriola e Giuseppe Palumbo. Numerosi altri cittadini e militari italiani vengono uccisi in varie circostanze[...]

[...]ppio ritardato lasciate dai tedeschi in fuga. Il 7 ottobre, un ordigno esplose alla Posta Centrale, provocando la morte di circa 50 persone e il ferimento di un altro centinaio. Numerosi sono anche i deportati in Germania, fra cui 170 studenti universitari.

Bibliografia: Giacomo De Antonellis, La fine del fascismo a Napoli (Milano, 1967); Giacomo De Antonellis, Napoli sotto il regime (Milano, 1972); Edoardo Pansini, Goliardi e scugnizzi nelle quattro giornate napoletane (Napoli, 1946); Aldo De Jaco, La città insorge (Roma, 1956); Aldo De Jaco, Le quattro giornate di Napoli (Roma, 1972); a cura di Vittorio Ricciuti, Le quattro Giornate di Napoli (Roma, 1962).

Napolitano, Luigi

Gino. N. n .1.1924 a Papasidero (Cosenza); operaio. Dopo T8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file 'della Resistenza ligure, diventando vicecomandante della 5a Brigata nella II Divisione Garibaldi « Felice Cascione », operante nella provincia di Imperia (v.). Nel corso della lotta fu ferito in combattimento, il 10.3.1945.

Dopo la Liberazione assolse a varie funzioni nelle organizzazioni comuniste imperiesi e come assessore nel Comune di Sanremo. Fu poi eletto deputato nella 4a e nella 5a legislatura. È attualmente fra i dir[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 145

Brano: [...]gorosa lotta popolare contro i colpi di coda delle truppe tedesche in ritirata.

Fin dal 10.9.1943 erano avvenuti scontri fra elementi di una colonna corazzata tedesca in marcia verso la testa di ponte americana di Pàestum e i militari della locale caserma « Principe Amedeo » che avevano rifiutato di farsi disarmare. La rivolta popolare esplose a Nola nella notte fra l’1 e il 2 ottobre, in concomitanza con l’insurrezione napoletana (v. Napoli, Quattro giornate di), dopo che il sottotenente dei carabinieri Giuseppe Pecorari e il sacerdote don Angelo D’Alessio ebbero guidato studenti e altri antifascisti in caserma, affinché si rifornissero di armi e munizioni. Si ebbero quindi vari attacchi civili contro le forze di occupazione; gli scontri durarono fino all'alba, quando in appoggio della locale guarnigione tedesca sopraggiunsero i carri armati. Con il successivo arrivo delle avanguardie alleate, i tedeschi decisero di abbandonare l’abitato.

Nonantola

Piccolo comune agricolo della cintura di Modena (v.), a nordest del capoluogo di provincia, d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 818

Brano: [...]1931, fu arrestato. Deferito al Tribunale speciale, dopo un anno di carcere preventivo venne assolto per insufficienza di prove. Perseguitato dalle autorità del regime, per 4 anni rimase disoccupato. In seguito riuscì a essere riassunto presso le Officine Meccaniche e Fonderie (O.M.F.) del Gruppo Navalmeccanica (ex Miani e Silvestri), quando all’inizio del 1939 queste furono riaperte.

Dopo I’8.9.1943 partecipò come partigiano combattente alle Quattro giornate di Napoli (v.).

Dopo la liberazione della città si impegnò nella riorganizzazione del P.C.I. e dei sindacati. Fu segretario della F.I.O.M., poi della Camera del lavoro di Napoli nei primi anni del secondo dopoguerra. Fondò la Cooperativa della Navalmeccanica e diresse la grande lotta dell’O.M.F. che, dopo un assedio da parte della polizia durato 10 giorni, si concluse con la vittoria dei lavoratori.

Fino al termine della sua vita fu un attivo e influente militante della classe operaia.

G.Rip.

Quaglierini, Dante

N. a Livorno l'1.12.1896, m. a Levanto (La Spezia) il 14.6.1974; im[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 188

Brano: [...]operai creò cellule comuniste alle Officine Miani e Silvestri, ai Bacini e Sqali Napoletani, alYllva di Bagnoli, al Porto, alle Cotoniere Meridionali, all’Arsenale, ecc..

Arrestato nel 1931 e deferito al Tribunale speciale, fu condannato a 8 anni di reclusione, ma riacquistò la libertà nel 1933, in seguito ad amnistia. Riprese subito l’attività clandestina, per la quale venne perseguitato e più volte arrestato. Dopo !'8.9.1943 partecipò alle “Quattro giornate di Napoli” (v.). AH’indomani della liberazione della città, Rippa fu designato membro del Comitato federale della Federazione comunista napoletana e chiamato a far parte della Commissione assunzione reduci. Dal 1944 al 1948 fu uno dei dirigenti comunisti della Navalmeccanica e nel 1947 venne eletto segretario del Consiglio di gestione centrale del Gruppo Navalmeccanica, comprendente 5 stabilimenti. Nell’ottobre 1948 partecipò all’occupazione dell’O.M.F. assediata dalla polizia, conclusasi con la vittoria degli operai.

Dal 1945 al 1962 fu consigliere della Camera di Commercio, in rappresent[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 518

Brano: [...]runo Paolinelli, 1961); Tiro al piccione (Giuliano Montaldo, 1961); Una vita difficile (Dino Risi, 1961); L’oro di Roma (Carlo Lizzani, 1961); Ultimatum alla vita (Renato Poi sei I i, 1961); Dieci italiani per un tedesco / Via Rasella (Filippo Ratti,

1962); Un branco di vigliacchi (Fabrizio Taglioni, 1962); Il cambio della guardia (Giorgio Bianchi, 1962) La guerra continua (Leopoldo Savona, 1962); Il terrorista (Gianfranco De Bosio, 1963); Le Quattro giornate di Napoli (Gianni Loy, 1962); La ragazza di Bube (Luigi Comencini, 1963); La mano sul fucile (Davide Turolla, 1963); Le stagioni del nostro amore (Florestano Vancini, 1966); L'ammiraglio (Anton Giulio Majano, 1965); L’età del ferro (Roberto Rossellini, 1965); La strada più lunga (Nelo Risi, 1965); Andremo in città (Nelo Risi, 1966); Una questione privata (Giorgio Trentin, 1967); Flashback (Raffaele Andreassi, 1968); I sette fratelli Cervi (Gianni Puccini, 1968), Giovinezza giovinezza (Franco Rossi, 1969); Il conformista (Bernardo Bertolucci, 1970); Corbari (v. Orsini, 1970); Strategia del rag[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 11Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: [...]Cr.

Agnini, Gregorio.

Cremascoli Bruno B.Cr.

Somalia, Colonia; Somalia, Repubblica di.

Cuccu Emilio E.Cu.

Azione, Partito d’.

Cusmano Giuseppe G.Cu.

Salvataggio e ricupero del patrimonio artistico; Siviero, Rodolfo.

D'Agostini Lorenzo L.D.A.

In Lazio: La Resistenza armata.

Dalla Casa Brunella B.D.C.

Piacenza; Piacenza, Divisione.

Dal Pont Adriano A.D.P.

Ferrerò, Pietro; La Libertà; Libertà vigilata; Napoli, Quattro giornate di; Nazioni Unite; New Deal; O.A.S.; Oltretorrente, Battaglia dell'; Pangermanesimo; Processo di Savona; Romania; Rosselli, Carlo; Rosselli, Nello.

De Ambrosis Marcello M.D.A.

Flaim, Mario.

De Antonellis Giacomo G.D.A.

Religione e fascismo.

De Caneva Tranquillo T.D.C.

Lauco; Ligosullo; Preone; Raveo.

De Cecco Flaminio F.D.C.

Ragogna.

De Clementi Andreina A.D.C.

Baldesi, Gino; Barbagallo, Corrado.

Declich Bianca B.De.

Sondrio; Valtellina e Valchiavenna.

De Florentiis Giuseppe G.D.F.

Marconi, Guglielmo.

Degan Teresina T.De.

Pordenone; Zanussi, Off[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Quattro giornate, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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