Brano: Napoli, Quattro giornate di
che giorno si trovava in mano ai patrioti, fu sottoposto a un pesante bombardamento di artiglieria che provocò numerose vittime. Incursioni compiute dai tedeschi lungo la via Ottaviano per tener sgombra la strada della ritirata si conclusero con l'eccidio di altre persone.
La capitolazione
Nella notte tra il 29 e il 30 settembre i tedeschi, resisi conto di non poter più controllare la situazione, si videro costretti a parlamentare. Fu convenuto che, in cambio del rilascio di 47 ostaggi, i patrioti avrebbero consentito alle truppe occupanti di abbandonare tranquillamente la città. [...]
[...]l’Italia centrale e settentrionale, furono comunque anche qui significativamente presenti. L’insurrezione di Napoli costituì un insegnamento e una dimostrazione preziosi per tutta la Resistenza italiana: il formidabile esercito tedesco, al quale non avevano saputo e voluto opporsi nei giorni dell’armistizio tanti generali dell'esercito regolare, poteva essere battuto da semplici popolani cui non faceva difetto la volontà di liberare il Paese. Le Quattro giornate di Napoli anticipano perciò gli analoghi episodi di Firenze, Bologna, Genova, Torino, Milano e di tante altre città italiane, nelle quali l’insurrezione popolare armata seppe precedere l’arrivo degli Alleati, impedendo in gran parte le distruzioni predisposte dai nazisti.
A.D.P.
A Napoli, sarà conferita la Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: « Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto e alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldataglie germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un'impari lotta[...]
[...]li Alleati, impedendo in gran parte le distruzioni predisposte dai nazisti.
A.D.P.
A Napoli, sarà conferita la Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: « Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto e alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldataglie germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un'impari lotta col secolare nemico offriva alla Patria, nelle quattro Giornate di fine settembre 1943, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava a tutti la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria ».
Al riconoscimento dato alla Città, si aggiungeranno cinque medaglie
d’oro conferite alla memoria di giovani combattenti caduti: Gennaro Capuozzo (v.), Filippo Illuminati (v.), Pasquale Formisano (v.)f Mario Minichini di 19 anni e Giacomo Lettieri di 17 anni.
Quest'ultimo, operaio meccanico, trovatosi in piazza Umberto durante lo scontro tra alcuni cittadini è una pattuglia tedesca, « afferra il moschetto di un carabiniere incontra[...]
[...]etto di un carabiniere incontrato nelle vicinanze e affronta i nemici: il primo colpo ferisce un tedesco, poi l’arma si inceppa e il giovane è costretto alla fuga; due settimane più tardi una spia fascista lo riconosce e lo consegna al Comando germanico [...] è fucilato insieme ad altri ostaggi in località Fusaro presso Pozzuoli » (De Antonellis).
Secondo la documentata ricostruzione di Giacomo De Antonellis: « I protagonisti vittoriosi delle quattro Giornate napoletane non sono gli scugnizzi. Il merito va a tutti: gente che non ha mai visto un’arma, soldati abbandonati dai comandanti, intellettuali antifascisti, giovani studenti e operai, piccola borghesia travolta dalle circostanze, donne e religiosi. Su circa duemila combattenti riconosciuti, soltanto un decimo è costituito da giovam al di sotto dei 20 anni. Quanto alle vittime, sono 168 i morti (di cui 26 nei giorni precèdenti, quelli del terrore nazista) e 162 i feriti (con 75 mutilati o invalidi permanenti). Tra la popolazione civile, non partecipante direttamente agli scontri, i morti sono [...]